Silvia Shade Nick
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Passeggiare a Venezia adesso? È di certo una meraviglia.

In quella città vengono sollecitati dei sensi che imprimono ricordi così forti da diventare subito parte della memoria del quotidiano.
Subito dopo la quarantena, finché i turisti ci lasceranno riposare gli occhi stanchi di estromettere tutta quella carne dai monumenti, ti devo portare in giro per Castello, subito dopo una forte pioggia estiva. Le signore stendono il bucato sui fili appesi fra le finestre delle case e si sente fortissimo l'odore di sapone e ammorbidente, che cambia ad ogni angolo e rompe il monotono odore dei masegni bagnati.
Poi di notte bisogna passeggiare per San Polo: i fornai verso le 3-4 di mattina inondano le calli di effluvi burrosi, dolci preludi delle mattine in after; allora farti cercare l'ingresso, la fonte di tali profumi, sarà divertente, non è un gioco semplice.
E poi quelle maledette alghe, che d'estate marciscono, puzzano, vorresti dimenticarle, ma quando non tira vento è impossibile. E poi annusale nuovamente, d'inverno, cercando il loro odore congelato.
Così, Venezia, vuota.
I tuoi passi che rimbombano di notte, e cambiano suono, sulle calli bagnate, sfiorando intermezzi marmorei, mentre incontrano metalliche pietre d'inciampo. L'invadente suono del tuo muoverti, come se danzassi su un palco vuoto.
E chissà come questo iper udito può presentarsi in pieno giorno, col sole alto, mentre gli occhi schizzano ovunque per godere di tanta variegata bellezza, e le orecchie stimolano l'occhio a loro volta, pregandoli di godere anche dei pavimenti.
E poi i pavimenti.
Quello che mi ha aperto gli occhi é stato quello di Palazzo Ducale.
Non so che miracolo stia tenendo su questa città, tuttavia i solai dei palazzi storici dell'isola, che si riconoscono per la sontuosa mescolanza di pietre colorate e stese in agglomerati più o meno sottili, presentano costanti imperfezioni, quasi delle cunette. Non sono certo lineari né lisci, molte di queste imperfezioni mi hanno mostrato come anche negli interni si trovi dell'acqua. Voglio portarti, verso l'ora del tramonto, a guardare la luce del sole calante che inonda le stanze e permette il miraggio liquido negli immobili interni nobili.
Che dite? continuo a scrivere? :D